Gentile Direttore,
sono il segretario nazionale della Federazione dei Giovani Socialisti e le scrivo dalle catacombe.

Le “catacombe”, per intenderci, stanno addirittura sotto le fogne tradizionalmente destinate ai fasci.
Io e i miei compagni siamo nati e cresciuti in queste catacombe, circondati dalle fiabe sulla perduta Atlantide craxiana e del messia Martelli che sarebbe sempre lì lì pronto a tornare per salvarci tutti. Nelle catacombe non mancano le guerre sotterranee tra socialisti, come in certi racconti fantastici tra nani e gnomi.
Uscire dalle catacombe, per noi giovani socialisti postdiluviani, significa innanzitutto uscire mentalmente da questi rancori, traumi e ossessioni dei nostri “nonni” che rischiamo di ereditare.
Quando riusciamo in questo, e sbirciamo fuori in superficie, troviamo spesso (ma sempre meno spesso per fortuna, c’è un revival di socialismo tricolore e mediterraneo, equivoci compresi) qualcuno pronto subito a ricacciarci sotto insultandoci; la fatica che si fa per ottenere uno spazio qua fuori, all’aria aperta, è immensa. Diventiamo però più forti e più bravi dei nostri coetanei, viziati e cooptati, degli altri partiti.
L’anno scorso abbiamo organizzato in Sicilia il più grande festival dei giovani socialisti europei degli ultimi dieci anni. Da soli. Ne siamo stati orgogliosi. Non l’abbiamo però gestita in maniera settaria. All’inaugurazione, insieme al presidente del nostro partito è intervenuto anche Massimo D’Alema. Nei giorni successivi il presidente Enrico Rossi ha presentato il suo libro in quella sede. Mille e trecento ragazzi da tutta Europa, e importanti esponenti del socialismo mondiale, venuti a parlare di politica, di rifugiati, di Europa Sociale, eccetera in Italia, in Sicilia. Altro che uscire dalle catacombe! Apoteosi.
Ero convinto di aver dato uno slancio vitale a ‘sti poveri ragazzi che veramente fanno politica con le unghie e a piedi scalzi mentre gli altri hanno ruspe e treni. E la stampa? Praticamente han trattato l’evento come la sagra del cannolo. Un paio di articoli a fondo pagina nelle cronache di Palermo su Repubblica e Giornale di Sicilia. Qualche blog. Per il resto silenzio. Frustrante.
Questo è il caso più eclatante forse, ma dopo quattordici anni di militanza ne ho viste veramente di cotte e di crude ma non mi sono mai lamentato, perché comprendo bene gli spazi e le priorità di una testata giornalistica.
Qualcosa che però non mi aspettavo, e che mi ha addolorato, è stato il famigerato (famigerato almeno nelle catacombe) servizio con il quale la sua trasmissione avrebbe voluto dimostrare la non esistenza del PSI.
In quella sede ci sono ogni giorno almeno quindici persone che lavorano. Ci sono stanze piene di carte, computer e telefoni che tengono in piedi un piccolo partito che però non si fa mancare niente: ci sono le redazioni dell’Avanti online (il cui aggiornamento continuo è fruibile da tutti in ogni momento) e della rivista Mondoperaio (che viene stampata e distribuita), c’è il nucleo operativo della mia organizzazione che quattro cose le fa e che ha una bandiera in ogni regione, ci sono associazioni d’area che senza soldi pubblici organizzano convegni ogni mese su tutto il territorio nazionale, c’è l’ufficio esteri che esprime nell’on. Locatelli la vicepresidente dell’Internazionale Socialista, c’è l’ufficio organizzazione che fa ogni anno la festa nazionale dell’Avanti! e le feste locali dell’Avanti!. Tutta roba viva, vera…mica stiamo davvero in vere catacombe!
Sicuramente qualcosa la sbagliamo anche noi nella comunicazione ma, se in Italia non esiste nessun vero e serio progetto politico, non possiamo dire che tutto il dibattito politico è quello televisivo. È evidente che esistono dei laboratori che però non riescono a respirare nell’Assurdità Italiana.
Oltre alle leggi elettorali “ortopediche”, che vogliono costringere la fisiologia elettorale secondo il ruzzo di moda tra sbarramenti, premi di maggioranza, liste bloccate, maggioritario un terzo, proporzionale tre quinti, oltre al voto utile che poi crea solo voto di protesta e astensione e tutto il bla bla infinito che possiamo fare, dobbiamo davvero metterci l’informazione di Cartabianca in questo elenco dell’Assurdo?
Si vuol dimostrare che ci sono partiti finti e si va a sparare sui socialisti? Noi che abbiamo più amministratori locali di Sinistra Italiana? È come voler colpire le truffe del volontariato e sparare sulla Croce Rossa! Ci vuole anche lei nelle catacombe? Noi le vogliamo anche bene, perdiana. Ci siam rimasti male.
Le mando comunque i miei cordiali e fraterni saluti socialisti
Sempre Avanti!
Roberto Sajeva
Segretario Nazionale della Federazione Giovani Socialisti