Accordo PSI/+Europa: la posizione della FGS

 COMUNICATO DELLA FEDERAZIONE DEI GIOVANI SOCIALISTI

Di seguito il comunicato approvato all’unanimità dalla Segreteria Nazionale FGS (Enrico Maria Pedrelli -Alessandro Munelli – Alberto Caruso – Amedeo Roncato – Camillo Bosco – Daniele Cocca – Daniele Riggi – Niccolò Musmeci – Riccardo Galetti – Vittorio Cicalese)

Premesso

che le imminenti elezioni amministrative sono molto più strategiche per la nostra comunità, augurando ai giovani compagni candidati di raccogliere il risultato del loro impegno cui non mancherà quello della FGS;

che comunque queste elezioni europee appaiono come le più significative della loro storia, perché il loro risultato definirà il destino dell’Unione e degli europei;

che il Socialismo Europeo è in crisi, sia idealmente, perché non riesce più a dotarsi di una visione del mondo chiara e persuasiva, che elettoralmente, perché soffrirà del ridimensionamento di molti partiti collassati (pensiamo ai compagni francesi e greci ma anche al dimezzamento del 40% di Renzi) o in sofferenza (come i tedeschi per via delle “grandi coalizioni” con la CDU);

che c’è allora un Socialismo Europeo che sta cercando di entrare in contatto nuovamente con le sue radici ideali e popolari – e sono le esperienze vincenti del PS portoghese, del PSOE, e del Labour inglese – mentre un’altra parte continua con politiche miopi ed elitarie: da qui le contestazioni di molte giovanili contro i propri partiti, dalle proteste della JUSOS in Germania fino a quella dei compagni irlandesi della SDLPY , proprio contro l’accordo tra il loro partito e un altro membro dell’ALDE;

che si proietta sull’Europa l’ombra del nazionalismo e del razzismo, per via della fortissima crescita dei movimenti reazionari che sfruttano l’odio originato dalle ingiustizie sociali;

che queste ingiustizie, che creano degrado e insicurezza, sono figlie di un sistema economico che non funziona più ma che l’ideologia neoliberista e tecnocratica, da decenni al governo dei Paesi europei e della Commissione, pretende di lasciare ancora senza correzioni e regole;

che la base sociale dei socialisti europei chiede da anni al PSE di rappresentare un’alternativa alla scellerata politica economica e di austerity di questi anni, in una prospettiva internazionale di solidarietà e giustizia;

che il Manifesto del Partito Socialista Europeo si afferma come un passo credibile verso questo fine (salari minimi, assicurazione complementare europea contro la disoccupazione, lotta al dumping sociale, fine dell’austerità, rafforzamento delle regole per il settori finanziario e bancario e, dunque, “un nuovo contratto sociale per l’Europa”);

considerato

che la Federazione dei Giovani Socialisti, tra sforzi e sacrifici non indifferenti, ha sempre combattuto per l’unità delle forze socialiste europee, perseguendo – specie contestualmente all’ultimo congresso degli Young European Socialists – una linea politica di coerenza e credibilità;

che il Partito Socialista Italiano ha sempre legittimato la propria esistenza, e la propria differenza da altri fallimentari esperimenti della diaspora, anche e soprattutto alla luce dell’adesione senza equivoci al PSE e all’Internazionale Socialista;

che il PSE ha dimostrato scarsa lungimiranza politica concedendo il proprio simbolo al PD senza consultarsi con il PSI, e senza neanche garantire un percorso politico comune dei suoi due membri da queste competizioni in avanti;

che il PD ancora una volta non si è mostrato incline all’apertura di una nuova stagione per il centrosinistra, inseguendo ancora nei fatti il superato e dannosissimo miraggio della “vocazione maggioritaria”, e che da questa scorrettezza nei confronti degli alleati nasce come reazione la innaturale alleanza del PSI, e di altre forze politiche, con +Europa;

che questa difficoltà però è anche figlia del poco tempo a disposizione avuto dal gruppo dirigente per le trattative (causa un Congresso tenutosi nel momento meno opportuno);

che dunque la scelta del PSI di concorrere alle elezioni europee nella lista di +Europa non ha alcuna base politica comune, e sembra dettata soprattutto da mere speranze elettoralistiche e tatticismi che non ci appartengono;

che il PSI al Congresso di Lisbona ha votato Frans Timmermans come candidato comune alla presidenza della Commissione Europea, mentre concorrere per la lista dell’ALDE significa portare acqua ad altri candidati, minando ulteriormente la credibilità dei socialisti italiani all’interno del PSE anche nel fortuito caso di un’elezione;

che la lista comune con +Europa non si prefigura come un’alleanza alla pari, nella naturale manifestazione delle nostre diverse culture politiche, ma piuttosto come una confluenza silenziosa: il simbolo depositato non fa alcun riferimento ai socialisti, il programma della lista è quello dell’ALDE, e già in conferenza stampa non è stato messo in chiaro che gli eventuali eletti del PSI concorrono per passare poi al gruppo del PSE;

che sostenere – anche solo indirettamente – l’ALDE significa anche sostenere veri e propri nemici dei nostri compagni in Europa: come Albert Rivera, leader di Ciudadanos, che governa in Andalusia con l’appoggio degli autentici neofascisti di Vox;

che +Europa oggi è guidata dal reaganiano Della Vedova e Tabacci (responsabile dell’esclusione della lista autonoma PSI dalle elezioni del 2013), e alle scorse politiche +Europa si è presentata con un programma neoliberista;

che la volontà del PSI di intraprendere una alleanza con +Europa anche per le prossime amministrative e politiche ci metterebbe dietro a proposte politiche in contraddizione con la nostra storia e la nostra visione, un programma antisociale e recessivo che vorrebbe privatizzare il servizio pubblico, aumentare l’aliquota intermedia dell’IVA e aggredire la prima casa, colpendo ulteriormente i ceti medi;

la Segreteria della FGS:

pur comprendendo la situazione difficile e solidarizzando col Partito, che deve affrontare ostilità e scorrettezze interne ed esterne;

afferma il proprio dissenso al progetto intrapreso dallo stesso;

solleva una questione squisitamente politica e ineludibile, auspicando che l’alleanza elettoralistica con +Europa non continui dopo le elezioni europee, salvo una riaffermazione nel simbolo, nel programma, e nella collocazione europea della nostra identità socialista;

invita dunque i compagni a difendere le suddette ragioni solo nei contesti ascrivibili al dialogo democratico interno al Partito;

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