Mentre alcune forze politiche cianciano retoricamente di ritorno alla Leva Obbligatoria, noi socialisti proponiamo un’altra strada: la stabilizzazione dei volontari, come soluzione ai reali problemi delle Forze Armate.
Riteniamo che il sevizio militare obbligatorio sia una perdita di tempo per i singoli e una inutile spesa per tutta la popolazione. Il ritorno a questa forma di servizio militare al massimo rappresenta più un grossolano modo di coprire quella mancanza di personale nelle caserme, che si sta manifestando sempre di più per il servizio di guardia e/o sorveglianza.
Il militare di oggi non può essere un “najone” ma un professionista! Noi proponiamo di adeguarci ai nostri alleati più importanti, come Germania, Francia, Gran Bretagna e USA: vale a dire una forma di assunzione di volontari pluriennali per poi diventare effettivi.
Sono tantissimi i giovani che per prospettiva di lavoro e per spirito di servizio decidono di arruolarsi, e costante è anche il bisogno di personale, ma l’attuale percorso di VFP1 (Volontario Ferma Prefissata 1 anno) più VFP4 (Volontario Ferma Prefissata 4 anni) crea migliaia di precari che poi fanno fatica ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Vogliamo una riforma del volontariato militare che crei graduatorie permanenti e percorsi di reinserimento: la VFP5. Il volontario che attualmente entra come VFP1, deve fare successivamente un concorso per passare VFP4: se non passa il concorso, può richiedere la rafferma per un altro anno da VFP1 e ripetere nuovamente, l’anno successivo, il concorso VFP4. Se non ripassa il VFP4, può richiedere ulteriormente un altro anno di rafferma come VFP1, quindi il volontario si può trovare a fare il VFP1 per addirittura 3 anni!! Fino all’età di 30 anni non compiuti. La proposta è quella di far cessare il precariato e ringiovanire le forze armate: creare una graduatoria permanente per i militari che prima o poi (requisiti permettendo), verranno chiamati in servizio. La proposta è quella di estendere, a chi entra nell’E.I., M.M., A.M., a cinque anni; con un periodo di prova di 6 mesi, nei quali si può decidere o meno di continuare il servizio. Alla fine della ferma di cinque anni, si procederà con un iter selettivo transitorio nella stessa o in altre forze armate o di polizia. Alla fine, stilata la graduatoria finale, i vincitori (che sono determinati dal numero di posti a disposizione per quella specifica immissione) verranno assunti a tempo indeterminato, mentre i candidati risultanti “idonei non vincitori” verranno assunti nelle immissioni seguenti, a patto che, le condizioni psico fisiche, siano ancora in linea con i parametri richiesti dalla Forza Armata.I volontari che non risultano più idonei alla carriera militare e/o decidono si cessare il servizio dopo il quinto anno, verranno indirizzati verso una riqualifica professionale per essere reinseriti nel mondo del lavoro.
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Siamo felici di annunciare che questa proposta è stata sottoscritta e depositata al Senato a nome dei socialisti dall’ On. Riccardo Nencini: per dare più valore, più professionalità e più meritocrazia ai neo-volontari delle diverse Forze Armate italiane.
La precarietà è il vero problema delle Forze Armate. Una precarietà che porta a situazioni difficili e, in alcuni casi, a gesti estremi.
Con questa nostra dichiarazione, vogliamo anche rendere omaggio e vicinanza alle famiglie dei 16 Carabinieri, 16 Agenti di Polizia, 11 Agenti di Polizia Penitenziaria, 6 rappresentati della Guardia di Finanza, 5 Agenti di polizia Locale, 5 Militari dell’Esercito Italiano, 3 Militari della Marina Militare Italiana, 1 Militare dell’AM, rappresentante dei Viglili del Fuoco, che lo scorso anno si sono tolti la vita.