Non solo Hong Kong: libertà, democrazia e giustizia sociale per la Cina e per il mondo!
Da qualche tempo si discute di come la crisi causata dal Covid-19 abbia accelerato la riorganizzazione dei sistemi di potere globale: quale ordine caratterizzerà le relazioni internazionali dopo la crisi?
Sappiamo che il governo di Pechino, da aspirante superpotenza egemone, sta agendo da tempo su diversi fronti. C’è la guerra dei dazi con gli USA, ci sono le tensioni del mar cinese meridionale, c’è la nuova via della seta, longa manus infrastrutturale cinese che si stende lungo l’Asia per raggiungere Europa ed Africa. C’è anche l’ormai palese macchina della propaganda, attiva in Italia ed in Europa per indebolire le istituzioni comuni e per imporre la narrazione cinese della crisi e del mondo.
Mentre il nostro Ministro degli Esteri si esprime ormai come un funzionario di Pechino, “Hong Kong è affare interno cinese”, vogliamo ribadire ancora una volta la nostra vicinanza ai dissidenti di Hong Kong.
L’Italia, l’Europa, i socialisti e tutti i democratici non possono accettare l’imposizione ad Hong Kong del “modello cinese”, servo dei voleri delle élite del Partito Comunista, che unito all’uso di big data, nuove tecnologie, censura e repressione, rischia di espandersi a macchia d’olio come “modello vincente” nel mondo post Covid-19.
L’unica strada per evitare che il nostro secolo veda l’imporsi di una superpotenza autoritaria e liberticida è sempre la solita: libertà, stato di diritto, democrazia e giustizia sociale.
Per Hong Kong, per la Cina e per il mondo.
10, 100, 1000 Tienanmen!